Crotone, la città di Pitagora tra storia e natura

Crotone, la città di Pitagora tra storia e natura

Crotone è una città della Calabria che si affaccia sul mar Ionio, capoluogo dell’omonima provincia e sede dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto.

Fondata nel VIII secolo a.C. dai coloni greci dell’Acaia, Crotone fu una delle più importanti polis della Magna Grecia, celebre per la scuola filosofica di Pitagora e per le sue vittorie olimpiche. Oggi, Crotone conserva le testimonianze del suo glorioso passato, ma anche le tracce delle dominazioni successive, che hanno arricchito il suo patrimonio culturale e artistico. Crotone è anche una città che offre splendidi paesaggi naturali, tra spiagge, scogliere, colline e boschi, ideale per gli amanti del mare e della natura.

Storia

La storia di Crotone inizia nel 710 a.C., quando i coloni greci dell’Acaia, guidati da Miseno, fondarono la città sul luogo di un antico insediamento indigeno, chiamato Kroton. La città crebbe rapidamente, grazie alla sua posizione strategica, alla sua fertilità e alla sua ricchezza di risorse naturali. Crotone divenne una potenza militare, politica e culturale, capace di sconfiggere la vicina Sibari nel 510 a.C. e di espandere il suo dominio su gran parte della Calabria e della Basilicata. Crotone fu anche la patria di Pitagora, il celebre filosofo e matematico, che vi fondò la sua scuola intorno al 530 a.C. e che influenzò profondamente la vita politica, sociale e religiosa della città. Crotone fu anche famosa per i suoi atleti, che vinsero numerosi premi alle Olimpiadi antiche, tra cui Milone, il più forte lottatore dell’antichità.

La fortuna di Crotone iniziò a declinare nel V secolo a.C., a causa delle guerre contro i Lucani, i Cartaginesi e i Romani, che ne minarono la stabilità e la prosperità. Nel 277 a.C., Crotone si alleò con Pirro, re dell’Epiro, che vi stabilì la sua base per combattere contro Roma, ma la sconfitta di Pirro segnò la fine dell’indipendenza di Crotone, che divenne una città federata di Roma. Crotone subì le devastazioni delle guerre civili romane, e fu saccheggiata da Silla nel 83 a.C. e da Ottaviano nel 36 a.C. Sotto l’impero romano, Crotone conobbe una fase di ripresa, grazie alla costruzione di nuove infrastrutture, come il porto, l’acquedotto e le terme, e alla valorizzazione delle sue produzioni agricole, come il grano, l’olio e il vino.

Con la caduta dell’impero romano d’Occidente, Crotone subì le invasioni dei Goti, dei Bizantini, dei Longobardi e dei Saraceni, che ne compromisero la sicurezza e lo sviluppo. Nel 951, Crotone fu conquistata dagli Arabi, che la trasformarono in una roccaforte militare e commerciale, e che ne cambiarono il nome in Cotrone. Nel 1059, Crotone passò sotto il dominio normanno, e fu inserita nel regno di Sicilia. I Normanni rafforzarono le difese della città, costruendo il castello e le mura, e favorirono la rinascita economica e culturale, promuovendo il commercio e la coesistenza tra le diverse comunità religiose. Crotone fu anche sede di una diocesi, e vide la nascita di importanti personalità ecclesiastiche, come il cardinale Ugo di Crotone e il beato Bartolomeo da Crotone.

Nel 1266, Crotone passò sotto il dominio angioino, e fu coinvolta nelle lotte tra gli Angioini e gli Aragonesi, che si contendevano il regno di Napoli. Nel 1496, Crotone fu assediata e conquistata dagli Aragonesi, che la incorporarono nel regno di Napoli. Sotto gli Aragonesi, Crotone visse un periodo di decadenza, aggravato dalle pestilenze, dalle carestie e dalle incursioni dei Turchi, che la saccheggiarono nel 1541 e nel 1594. Nel 1735, Crotone passò sotto il dominio borbonico, e fu interessata dalle riforme amministrative e sociali promosse da Carlo III e da Ferdinando IV. Crotone partecipò ai moti rivoluzionari del 1799 e del 1848, e fu teatro di episodi di brigantaggio.

Nel 1860, Crotone fu annessa al regno d’Italia, e fu coinvolta nel fenomeno dell’emigrazione, che ne ridusse la popolazione e la vitalità. Nel 1928, Crotone cambiò il suo nome da Cotrone a Crotone, per richiamare la sua origine greca. Nel 1943, Crotone fu bombardata dagli Alleati, e fu liberata dai partigiani il 3 settembre. Nel dopoguerra, Crotone conobbe una fase di sviluppo industriale, legata soprattutto alla chimica e alla siderurgia, ma anche di crisi sociale, ambientale e occupazionale, che ne compromisero la qualità della vita. Nel 1992, Crotone divenne capoluogo della nuova provincia, e nel 2009 fu istituita l’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto, per tutelare il suo patrimonio naturale.

Monumenti e luoghi d’interesse

Crotone offre ai visitatori un ricco patrimonio di monumenti e luoghi d’interesse, che testimoniano le diverse epoche e culture che hanno segnato la sua storia.

Architetture religiose

  • La Cattedrale di Crotone, dedicata a Maria Santissima Assunta, è il principale luogo di culto della città, edificata nel IX secolo sui resti di un tempio pagano, e rimaneggiata nei secoli successivi. La cattedrale conserva al suo interno opere d’arte di pregio, tra cui il polittico di Antonello Gagini, il crocifisso ligneo del XV secolo, il fonte battesimale del XII secolo e il tesoro, con reliquiari, paramenti e oggetti sacri. La cattedrale ospita anche le spoglie di san Dionigi l’Areopagita, patrono della città, e di san Teodoro d’Amasea, compatrono.
  • La chiesa di Santa Chiara è una chiesa barocca, costruita nel XVII secolo, e annessa all’omonimo convento delle Clarisse. La chiesa ha una facciata in stile barocco, con un portale in pietra e un rosone. L’interno, a navata unica, è decorato con stucchi e affreschi, e ospita il sepolcro di don Diego Serra, viceré di Napoli, e la statua lignea della Madonna del Rosario, del XVIII secolo.
  • La chiesa di San Domenico è una chiesa rinascimentale, edificata nel XVI secolo, e annessa all’omonimo convento dei Domenicani. La chiesa ha una facciata in stile rinascimentale, con un portale in pietra e un rosone. L’interno, a navata unica, è arricchito da altari in marmo e da tele di scuola napoletana, tra cui la Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina da Siena, di Luca Giordano. La chiesa conserva anche le spoglie di san Francesco di Paola, che vi soggiornò nel 1465.
  • La chiesa di San Giuseppe è una chiesa barocca, costruita nel XVIII secolo, e annessa all’omonimo convento dei Carmelitani. La chiesa ha una facciata in stile barocco, con un portale in pietra e un rosone. L’interno, a navata unica, è ornato da stucchi e da tele di scuola napoletana, tra cui la Madonna del Carmine con i santi Giuseppe e Teresa, di Francesco Solimena. La chiesa custodisce anche il simulacro ligneo di san Giuseppe, portato in processione il 19 marzo.
  • La chiesa di San Francesco di Paola è una chiesa neoclassica, costruita nel XIX secolo, e annessa all’omonimo convento dei Minimi. La chiesa ha una facciata in stile neoclassico, con quattro colonne ioniche e un timpano. L’interno, a croce latina, è sobrio e luminoso, e ospita il dipinto della Madonna della Consolazione, del XVII secolo, e il busto argenteo di san Francesco di Paola, del XVIII secolo.
  • La chiesa di San Giovanni di Dio è una chiesa barocca, costruita nel XVII secolo, e annessa all’omonimo ospedale dei Fatebenefratelli. La chiesa ha una facciata in stile barocco, con un portale in pietra e un rosone. L’interno, a navata unica, è decorato con stucchi e affreschi, e conserva il dipinto della Madonna della Salute, del XVII secolo, e il sepolcro di san Giovanni di Dio, fondatore dell’ordine ospedaliero.
  • La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli è una chiesa barocca, costruita nel XVII secolo, e annessa all’omonimo convento delle Agostiniane. La chiesa ha una facciata in stile barocco, con un portale in pietra e un rosone. L’interno, a navata unica, è arricchito da altari in marmo e da tele di scuola napoletana, tra cui la Madonna di Costantinopoli con i santi Agostino e Monica, di Luca Giordano. La chiesa custodisce anche il simulacro ligneo della Madonna di Costantinopoli, portato in processione il 15 agosto.

Architetture civili

  • Il castello di Crotone è una fortezza medievale, costruita dai Normanni nel XI secolo, e ampliata e ristrutturata nei secoli successivi. Il castello ha una pianta quadrangolare, con quattro torri angolari, e una cinta muraria, con un fossato e un ponte levatoio. Il castello fu sede dei governatori della città, e ospitò personaggi illustri, come Federico II, Carlo I d’Angiò, Alfonso d’Aragona e Giovanna d’Aragona. Il castello fu anche teatro di eventi storici, come l’assedio di Pirro, la rivolta dei Crotonesi contro gli Angioini, e la congiura dei baroni. Oggi, il castello è sede del Museo Civico, che espone reperti archeologici, storici e artistici, relativi alla storia di Crotone.
  • Il palazzo Barracco è un palazzo nobiliare, costruito nel XVIII secolo, e appartenuto alla famiglia Barracco, una delle più influenti di Crotone. Il palazzo ha una facciata in stile barocco, con un portale in pietra e un balcone. L’interno, a corte centrale, è decorato con affreschi e stucchi, e conserva una ricca biblioteca, con oltre 10.000 volumi, tra cui incunaboli, manoscritti e edizioni rare. Il palazzo ospita anche una collezione di armi, monete, medaglie e oggetti d’arte, appartenuti ai Barracco.
  • Il palazzo Morelli è un palazzo nobiliare, costruito nel XVIII secolo, e appartenuto alla famiglia Morelli, una delle più antiche di Crotone. Il palazzo ha una facciata in stile barocco, con un portale in pietra e un balcone. L’interno, a corte centrale, è ornato con affreschi e stucchi, e conserva una pregevole pinacoteca, con opere di artisti calabresi e napoletani, tra cui Mattia Preti, Francesco Solimena, Giuseppe Bonito e Francesco De Mura. Il palazzo ospita anche una collezione di ceramiche, porcellane, mobili e oggetti d’arte, appartenuti ai Morelli.

Architetture militari

  • Le mura di Crotone sono le antiche fortificazioni della città, costruite dai Greci nel VI secolo a.C., e rafforzate e ampliate nei secoli successivi. Le mura avevano una lunghezza di circa 12 km, e circondavano la città, proteggendola dagli attacchi nemici. Le mura avevano anche una funzione sacra, in quanto delimitavano il perimetro del santuario di Hera Lacinia, la principale divinità di Crotone. Le mura erano dotate di porte, torri e bastioni, e di un fossato. Oggi, le mura sono visibili solo in alcuni tratti, tra cui quello di Capo Colonna, dove si trova il tempio di Hera Lacinia, e quello di Capo Nao, dove si trova la torre di Le Castella, una torre costiera del XVI secolo.
  • La torre di Capo Piccolo è una torre costiera, costruita dagli Aragonesi nel XV secolo, e situata sul promontorio di Capo Piccolo, a sud di Crotone. La torre aveva una funzione di avvistamento e di difesa, in quanto faceva parte di un sistema di torri che si estendeva lungo la costa calabrese, per contrastare le incursioni dei Turchi e dei pirati. La torre ha una pianta circolare, con una base a scarpa, e una cuspide con merli. La torre è circondata da un muro di cinta, con una porta e una postierla. La torre è raggiungibile tramite un sentiero panoramico, che offre una splendida vista sul mare e sulle isole di Capo Rizzuto.
  • La torre di Capo Cimiti è una torre costiera, costruita dagli Aragonesi nel XV secolo, e situata sul promontorio di Capo Cimiti, a nord di Crotone. La torre aveva una funzione di avvistamento e di difesa, in quanto faceva parte di un sistema di torri che si estendeva lungo la costa calabrese, per contrastare le incursioni dei Turchi e dei pirati. La torre ha una pianta quadrata, con una base a scarpa, e una cuspide con merli. La torre è circondata da un muro di cinta, con una porta e una postierla. La torre è raggiungibile tramite un sentiero panoramico, che offre una splendida vista sul mare e sulle colline circostanti.
  • L’interno, a navata unica, è ornato con affreschi e stucchi, e conserva una pregevole pinacoteca, con opere di artisti calabresi e napoletani, tra cui Mattia Preti, Francesco Solimena, Giuseppe Bonito e Francesco De Mura. Il palazzo ospita anche una collezione di ceramiche, porcellane, mobili e oggetti d’arte, appartenuti ai Morelli.

Siti archeologici

  • Il parco archeologico di Crotone è un parco archeologico, istituito nel 1992, e situato nel centro storico di Crotone. Il parco archeologico comprende i resti della città greca e romana di Crotone, tra cui le mura, il porto, l’acquedotto, le terme, il teatro, il foro, il tempio di Apollo e il museo archeologico nazionale di Crotone, che espone reperti provenienti dal territorio di Crotone e dalla Calabria, che documentano la storia e la cultura della Magna Grecia e delle popolazioni indigene.
  • Il parco archeologico di Capo Nao è un parco archeologico, istituito nel 2004, e situato sul promontorio di Capo Nao, a nord di Crotone. Il parco archeologico comprende i resti di una città greca e romana, fondata nel IV secolo a.C. e abbandonata nel III secolo d.C., tra cui le mura, il porto, il santuario di Apollo Aleo, il teatro, il foro, il tempio di Atena e il museo archeologico di Capo Nao, che espone reperti provenienti dal sito e dal territorio circostante, tra cui statue, vasi, monete, gioielli e iscrizioni.
  • Il parco archeologico di Le Castella è un parco archeologico, istituito nel 2006, e situato sull’isola di Le Castella, a sud di Crotone. Il parco archeologico comprende i resti di una città greca e romana, fondata nel VI secolo a.C. e distrutta nel II secolo a.C., tra cui le mura, il porto, il santuario di Afrodite, il teatro, il foro, il tempio di Dioniso e il museo archeologico di Le Castella, che espone reperti provenienti dal sito e dal territorio circostante, tra cui statue, vasi, monete, gioielli e iscrizioni.

Altro da visitare

  • Il monumento a Pitagora è una statua in bronzo, realizzata nel 1956 dallo scultore Pietro Canonica, e situata in piazza Pitagora, la principale piazza della città. Il monumento rappresenta il filosofo e matematico Pitagora, fondatore della scuola pitagorica, che visse a Crotone nel VI secolo a.C. e che influenzò la cultura e la politica della città. Il monumento è circondato da una fontana, che simboleggia il fiume Esaro, e da quattro colonne, che richiamano il tempio di Hera Lacinia.
  • Il Faro di Capo Colonna è un faro marittimo, costruito nel 1867, e situato sul promontorio di Capo Colonna, a circa 12 km da Crotone. Il faro ha una torre cilindrica, alta 34 metri, e una lanterna, che emette un lampo bianco ogni 5 secondi. Il faro è visibile fino a 25 miglia nautiche di distanza, e segnala ai naviganti l’ingresso nel golfo di Taranto. Il faro è anche un punto di osservazione privilegiato sul mare e sul tempio di Hera Lacinia.
  • Il parco archeologico di Capo Colonna è un parco archeologico, istituito nel 1982, e situato sul promontorio di Capo Colonna, a circa 12 km da Crotone. Il parco archeologico comprende i resti del santuario di Hera Lacinia, il più importante della Magna Grecia, e del tempio di Hera Lacinia, il più importante monumento della Magna Grecia, di cui rimane solo una colonna. Il parco archeologico ospita anche il museo archeologico di Capo Colonna, che espone reperti provenienti dal santuario e dal territorio circostante, tra cui statue, vasi, monete, gioielli e iscrizioni.

Aree naturali

  • L’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto è un’area marina protetta, istituita nel 2009, e situata lungo la costa ionica di Crotone, tra Capo Cimiti e Le Castella. L’area marina protetta ha una superficie di 149 km², e comprende una zona A, di riserva integrale, una zona B, di riserva generale, e una zona C, di riserva parziale. L’area marina protetta ospita una ricca biodiversità marina, tra cui coralli, spugne, gorgonie, tartarughe, delfini, tonni, ricciole e squali. L’area marina protetta offre anche la possibilità di praticare attività subacquee, nautiche, balneari e didattiche.
  • Il parco nazionale della Sila è un parco nazionale, istituito nel 1997, e situato nell’entroterra di Crotone, tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone. Il parco nazionale ha una superficie di 736 km², e comprende una zona A, di riserva integrale, una zona B, di riserva generale, e una zona C, di riserva parziale. Il parco nazionale ospita una ricca biodiversità terrestre, tra cui boschi, prati, laghi, fiumi, cascate, funghi, fiori, lupi, cervi, cinghiali e aquile. Il parco nazionale offre anche la possibilità di praticare attività escursionistiche, ciclistiche, equestri, sciistiche e didattiche.